Vado pazza per la pigrizia della domenica mattina, perché io pigra ci sarei sempre, ma la domenica è legale, socialmente accettabile: pigrizia per tutti, offro io.
Ritmo lento e cose che potrei fare e forse no.
La casa ripulita anche dal DNA di Bossetti e criminali vari, pollini e batteri, magari l'hanno pure esorcizzata. Mi ci sento una Barbie con tutte le cose a posto e ben pulite che gli darei del lei, il caffè a letto...
e quelle dannate campane.
Sono certa che suonano le campane soltanto perché la perfezione ci potrebbe far sentire a disagio, ma io ci starei benissimo.
Posso evitare le notizie per non guastarmi l'umore, stare a telefoni spenti e pure sotto una falsa identità... ma alle campane non si sfugge.
Non me la prendo se il tempo è bello o brutto, sono in grado di difendermi da qualunque fastidio che giunga dall'esterno, in fondo non sono andata ad abitare in una chiesa e allora perché devo sentire le campane?
Libertà di culto un tappo!
Adesso fondo un culto religioso, affido l'anima alla lirica e ingaggio una battaglia a suon di decibel.
Il tizio ha quella faccia lì per le campane, l'anello non gli da nessun fastidio.
Il tizio ha quella faccia lì per le campane, l'anello non gli da nessun fastidio.
2 commenti:
Massima solidarietà. I "festosi rintocchi" di mezzogiorno hanno portato alla forzata assunzione di una compressa extra di ibuprofene.
eccheccavolo ;-)
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