Se questo fosse un libro penserei che entro le prossime trenta pagine scoppierà una guerra e come spesso accade nei romanzi, lo scrittore ne parlerebbe poco, il necessario per far capire il contesto della storia.
...se fosse un libro rifletterei sull'assurdità delle reciproche provocazioni che si scambiano anche gli amanti come se l'unico vero problema fosse chi si assumerà la responsabilità del fallimento, perché l'essere umano quando è meschino vuole aver ragione.
... se fosse un libro, a questo punto, lo metterei da parte o in bagno per leggerne qualche pagina quando proprio non ho altro.
Invece non è un libro e spesso ho voglia di insultare lo "scrittore" cioè la stampa (termine divenuto improprio), coprirei di male parole coloro che già molti anni fa qualcuno definì "seminatori di panico".
Il mio amico Click, l'extraterrestre, ascoltando RaiNews24 ha avuto un attacco d'ansia, ma cambiando canale le cose non migliorano.
Ho udito Massimo Giannini criticare Conte definendolo "un avvocato pugliese... un po' levantino" e sembra che la cosa non sia passata inosservata... peraltro tutti questi distinguo tra nord e sud non si sentivano dai tempi di Umberto Bossi che attualmente sembrerebbe un moderato.
Allora volevo dire a Massimo Giannini che: qui a Trieste la sua cadenza romana con le triple invece delle doppie e le z al posto delle s non l'avremmo mai notata prima e che dare spiegazioni invece di scusarsi è un comportamento levantino, appunto.
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