forse

martedì 30 gennaio 2018

Asocialmente

Se mi lasciano in pace riesco anche a pensare poetico (positivo sarebbe una vera esagerazione), invece di smadonnare per la nebbia m'immaginavo di essere io nebbia.
Acqua indecisa da non riuscire a piovere, ma che comunque si deposita in mille goccioline ovunque e bagna, acqua cauta o pioggia sottovoce...
Poi è arrivato il solito idiota che ti si attacca al paraurti con gli abbaglianti accesi e sono passata dalla modalità poetica a quella stronza in un battito di tergicristalli.
Vuoi correre anche se non si vede a cinque metri?
Fai pure.
Metto la freccia e con calma accosto a destra, lui passa senza tralasciare di farmi una strombazzata e va.
Prudentemente mi rimetto in marcia e in poco lo raggiungo, mi attacco al suo paraurti e gli sparo gli abbaglianti domandando: "ti piace?" anche se non mi sente.
L'avrei lasciato perdere, ma non aveva tutta quella gran voglia di correre, gli andava solo di lasciarlo credere... a me?
In ogni caso i miei pensieri sono cambiati irreparabilmente, al posto di sentirmi nebbia ho cominciato ad immaginare la lettera che voglio scrivere all'amministratore con le mie rimostranze nello stile più tagliente che conosco.
...e poi voglio imparare il dialetto siciliano, così al prossimo imbecille che mi apostrofa con "la sta scoltar..." rispondo una bella serie di insulti in siciliano antico.

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