forse

sabato 30 settembre 2017

Io di più

Tra le emozioni dolorose al giorno d'oggi la delusione è la più gettonata, basta scorrere un social per leggere chilometri di frasi amareggiate dei delusi.
La persona delusa soffre troppo per trovare la lucidità di riconoscere la realtà precedente a quella dolorosa: anche se qualcuno ha fatto delle promesse chi sceglie di crederci siamo sempre noi, di fatto il deluso è un credulone.
La rete pullula di persone che si scontrano con la realtà e ci rimangono... male, insomma non siamo belli e bravi come diceva mammà, nessuno tira fuori posti di lavoro dal cappello e seguire un cieco al buio non è una garanzia.
Il Mondo non è ciò che crede di essere, ma non esiste un modo per avvertirlo.
Assistiamo immobili all'abuso di parole come "innovazione" per definire il ritorno al passato remoto da parte di chi s'illude che la storia non l'abbia studiata proprio nessuno. 
Gente che si convince di inventare l'acqua calda distribuendo il termine "populista" senza alcuna proprietà di linguaggio... populista, una parola con la lettera u come culo, scuro, buio o brutto e assomiglia ad un insulto, poco importa il significato.
In questo sabato autunnale eccomi a dispensare il consiglio non richiesto della settimana.
Se siete coinvolti in quei popolosi gruppi che vi fanno vibrare il telefono a suon di faccette idiote e frasi inutili, non annunciate di avere l'influenza, tutti avranno acciacchi ben più gravi, dite qualcosa come "ho contratto una malattia venerea" e godetevi il silenzio.
Per non farsi deludere basta imparare a spararle grosse, anche se dice "ti amo" si risponde "io di più"... pregando di ricordare come diavolo si chiama.



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