forse

venerdì 25 luglio 2014

Suoni sbagliati

Credevo di provare del fastidio per quelle mie parole riciclate in quel modo palese quanto patetico, spesso mi hanno irritata le amiche che ti copiano il look o la pettinatura.
Invece no.
Le parole smettono di appartenermi subito: emozioni e sentimenti disponibili in confezione omaggio. 
Prendi qua, fammi vedere se ti dona questo male...
Quindi ho riso di cuore, mi sono divertita un mondo  mentre mi figuravo le ragazzine di provincia dei film anni '70 con gli occhi lucidi per brani musicali incomprensibili gracchiati da un jukebox.
Ma che importa?
Io questa notte sono stata male, abbastanza da preoccuparmi per chi e come avrebbe ritrovato il mio corpo: scema... serve ogni volta più coraggio per chiedere aiuto: orgoglio maledetto.
Quando tutto è passato, le mie parole rubate e scritte male mi sono apparse buffe da morire. Perché i silenzi si esprimono tacendo, anche con una corretta punteggiatura.
Nessun grande dolore fa rumore.
... e non la pianto più di dire "grazie"


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