La sindrome del coccodrillo è quella dannata sensazione di malessere che non ti permette di muoverti o di ragionare con logica quando tutto quanto era ottimo e il vino... pure: hai mangiato troppo e con un vago pentimento ti domandi a che cosa avresti potuto rinunciare.
A nulla.
Sembrava tutto leggero, niente di tale: né pasta e neanche pane, e non hai preso il dolce...
Ma stai male e ti pare che l'anguria non era solamente una fettina, ma chissà come l'hai mandata giù tutta intera.
Ma stai male e ti pare che l'anguria non era solamente una fettina, ma chissà come l'hai mandata giù tutta intera.
Questa è la domenica.
Un pranzo in buona compagnia sponsorizzato dal signor Alka Seltzer in persona.
Dopo sogni di poterti spazzolare i denti per quaranta minuti ripensando alla mentina del "Senso della vita" e all'ammazza caffè che sarà stato quello il vero colpo di grazia: perché fino a poco prima stavi bene.
La sindrome del coccodrillo è un male incurabile contro cui non esiste vaccino, non sarà mai debellata questa tremenda malattia della società del benessere.
... benessere?
Stai lì a recitare il "mea culpa" giurando a te stesso di mangiare solamente quando avrai veramente molta fame senza riuscire a comprendere come ha fatto il cibo a finire dritto nelle caviglie che sono diventate pesanti e irremovibili.
La sindrome del coccodrillo è un male con un meccanismo simile a quello del parto: te lo scordi... così la razza umana non si è estinta e si continua a mangiare a volte troppo.

2 commenti:
già la fame d'amore, la fame di vita, la fame di desiderio...tutto si condensa in quell'unico pasto, maledizione... che diventa il pasto fuori pasto e diventa grasso che cola e diventa miserabile senso di colpa e poi si aggiunge mamma:"ci sono milioni di bimbi che muoiono di fame" e a te non resta che...
beata te che hai la mamma che brontola... i momenti amari si combattono con un buon gelato e chi se ne importa della ciccia :-)
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