forse

lunedì 28 agosto 2017

Trentasei gradi

immagine undicianni.wordpress.com
Va a finire che scrivo qualcosa di poetico?
Piove e tuona, dopo un'afa ad oltranza davvero poco adatta alle serate di fine agosto con gli aperitivi pieni di cubetti di ghiaccio e i volti un po' appassiti per il caldo.
...e finalmente piove, dopo che avevo visto gli alberi piangere foglie secche come fanno a novembre, ma sotto il sole implacabile di un agosto annoiato.
Piove che finalmente l'umidità fa fresco da coprirsi le spalle e tira un vento forte: spezza gli steli delle zinnie e strappa gli ultimi fiori dalle surfinie cresciute fino a non poterne più.
Piove come quei grandi amori che ti travolgono improvvisamente e non lo sai se sarà per una notte folle o l'inizio di una stagione da perderci la testa.
Piove con la Bora che si fa spazio tra i fulmini a rivendicare il suo potere su Trieste, come un amante geloso: nessuno mai ti potrà spettinare come me.
L'autunno sulla porta con promesse scontate e le cene dopo l'imbrunire, il vino rosso e gli abbracci per mantenere un tutto sui trentasei gradi ad allevare germi e amori inutili o altrettanto nocivi.
Piove sulla vita sbagliata che con un po' di fresco marcisce più lentamente e sembra buona.

Nessun commento:

Posta un commento