Vedo passare spesso una coppia di signori anziani, li ho notati perché lui parla in continuazione a voce molto alta e il suo tono è sempre irritato e irritante.
Sono entrambi molto alti, lei avrà più di uno e ottanta e cammina appoggiandosi al braccio di lui e col bastone.
Lui è un pezzo più alto di lei e indossa sempre un cappello... avranno novant'anni e a vederli sono una bella coppia, senza l'audio.
L'uomo probabilmente si rimpinza di quotidiani e telegiornali e poi relaziona alla sua consorte di trame e complotti inesistenti e molto fantasiosi, parla come quello che sa tutto e intercala spesso frasi sulla stupidità di qualcuno, ha un tono ostile, ma non è mai rivolto verso sua moglie che lo segue in un silenzio assente, come se uno dei suoi bastoni parlasse.
Lei veste in modo sobrio ed elegante e porta i capelli lunghi, sciolti sulle spalle, anche se sono bianchi. Lei cammina con qualche difficoltà, ma cammina e guarda avanti, lontano e forse non sente nemmeno una parola.
Io me lo auguro per lei.
Se mai diventerò così anziana io non lo voglio uno così attorno, io vorrò un giovane badante indiano che mi parli del cielo, dei fiori e del senso profondo delle cose inutili. Non me ne voglio andare con il broncio e non voglio pensare che i giovani sono degli idioti, vorrei pensare che sapranno essere felici di vivere e giocare per così tanti anni.
A novant'anni, forse, sarò al livello 900 di Candy crash o chissà quale giochetto scemo, scriverò racconti erotici e mi farò un fake quindicenne su Facebook... e mangerò l'oliva del Martini.

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