Lo showbiz ci fornisce più d'una salma al giorno da rimpiangere sui social: eccheppalle - perdonatemi, ma con tutto il rispetto per quelli che li amavano davvero, la dipartita di Roger Moore a novant'anni mi lascia indifferente.
Magari sembro cinica, ma abuserei del "chissene" se solo fosse disponibile tra like e cuoricini.
Ammetto che quando toccò a Freddy Mercury la presi proprio male, ma era Freddy Mercury che per chi ama il rock è stato come il divieto di fumo per i tabagisti: una vera tragedia.
Nel mio cinico sfogo confesso che - potendo trattare, avrei lasciato vivere ancora un po' Freddy togliendo qualche anno ad un tal 92enne... Da qualche anno leggo i quotidiani con la speranza di smentire il proverbio "l'erba cattiva non muore mai".
Ma niente: sono le prove che "egli" non esiste.
Certo non sono brava come la mia amica a sfornare proverbi con le rime, ma secondo una recente statistica farsi selfie con le labbra a papera e parlare di personaggi defunti sui social sono sintomi certi di menopausa più delle vampate di calore, non c'è botulino che tenga... ma se può consolare: conosco un sacco di persone morte che respirano e parlano.
... perché la Terra è uno strano pianeta.
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