forse

venerdì 31 luglio 2015

Padrona bianca

Oggi sono reclusa nella mia stanza da letto tra montagnette di libri e oggetti vari che nemmeno ricordavo di possedere: mi tinteggiano il soggiorno.
La storia è questa.
Circa una settimana fa ho conosciuto una nuova vicina, una giovanissima e volonterosa ragazza di non ricordo dove che si è immediatamente candidata per venirmi a pulire casa... naturalmente a pagamento e in orari compatibili con il suo lavoro.
In questi tempi di crisi preferisco avvalermi della collaborazione di qualcuna che il lavoro proprio non ce l'ha e ho sviato il discorso dicendole: "Grazie, sono a posto, è di qualcuno che mi ridipinga il soggiorno che avrei bisogno..."
La mia mamma me lo diceva sempre di non raccontare gli affari miei in giro: dopo poche ore si è materializzato sulla mia porta un giovane macedone piuttosto intraprendente che mi ha detto: "io pitturo tua casa"... apperò...
Ma non potevo dirle qualcosa come "è di un paio di milioni di Euro che ho bisogno"? Magari il macedone mi portava una valigia di banconote.
Invece no.
Mi ha parlato come se avessi vinto un premio, ha un sorriso da un orecchio all'altro che sembra avere una paresi e con un'insistenza cui non siamo abituati qui a Trieste mi ha proposto un allettante preventivo concludendo con: "vengo domani alle otto"... e no!
Sono riuscita a dilazionare l'evento fino ad oggi, dovevo prendere le ferie dal lavoro e organizzarmi, parlare con tutti i miei amici competenti in materia e ottenere il supporto psicologico della mia amica.
Il macedone ha una giovanissima moglie, palesemente gelosa, non parla e non capisce l'italiano e nemmeno l'inglese. Più intraprendente del marito, non ha aspettato d'essere invitata per installarsi in casa mia dicendo: "io prende caffè con te", probabilmente voleva controllare da chi va a tinteggiare quel suo sorridente consorte. 
Con il linguaggio dei segni s'è offerta anche lei di diventare la mia donna delle pulizie e visto che sono amici della prima vicina che avevo conosciuto, ho dedotto che quanto a correttezza si sono perfettamente integrati in Italia.
Anche se potrei esserle madre, si vede che non ho superato l'esame e stamattina la sordomuta si è presentata insieme al marito-pittore come fosse la sua ombra... pazienza, io ne pago uno solo e già non vedo l'ora che se ne vadano via, si guardano attorno e parlano tra loro in macedone stretto, magari mi danno della stronza e io non ne so niente.
Voglio studiare il cinese.
Si era già offerta mia sorella di tinteggiarmi il soggiorno e l'avevo interpretato come un delicato modo per dirmi che ne aveva bisogno, ma se avessi accettato non avrei subito tutto questo disagio... mannaggia a me!
Così quando la mia amica mi ha detto: "mandale a spigolare che ci vengo io a pulirti casa" ho accettato con sollievo.
Con questa storia del caffè e del buon vicinato si comportano come due che mi stanno facendo un favore, non ho l'indole della padrona-bianca, sarà questo che mi frega?


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