Oggi è quel tipo di festa anomala, un tale niente da fare che mi sembra di essere di nuovo convalescente.
Mentre il cielo si adegua al calendario assumendo un colorito grigio, molti caffè hanno tolto i tavoli all'aperto, qualcuno già piazza i decori natalizi, mi fanno l'effetto di ammonizioni: "arrivano le feste".
Io prenderò tutto all'Ikea, anche gli sgabelli per incastrare più ospiti a tavola che mezzo metro di sedia è roba da tronisti.
All'ultima presentazione del mio libro mi hanno fatto un altro mucchio di fotografie. Dannati fotogrammi di verità che immortalano chili di troppo e l'età che avanza: ormai sembro innegabilmente una signora e anche se rido sempre allo stesso modo, noto che ho spesso un'espressione perplessa e un po' schifata... non controllo le sopracciglia che si alzano verso la fronte che presto diventerà una fisarmonica.
Un giorno d'improvviso sarò anziana. Non mi spaventa il decadimento fisico, ma se dovessi cominciare a raccontare di strani bei tempi in cui s'andava a piedi o rimpiangere cibi più sani (semplicemente perché nessuno li controllava), avere dei rimedi improbabili e rompere le palle con "...io alla tua età...", figlia mia: terminami.
Forse gli alieni non diventano anziani perché ricordano tutte le cose che ancora devono accadere, un costruirsi la strada per dove camminare o aprire quella porta appena disegnata sopra un muro.
...non è che non ci credo, ma ho sempre tanti dubbi.
...non è che non ci credo, ma ho sempre tanti dubbi.
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