Noi altri

PH. FRANCO WENDLER

Oggi fa così tanto freddo che c'era la condensa sui vetri delle finestre come nelle cartoline di Natale.

C'è sempre una ragione per fare tardi, oggi è stato il rifiuto psicologico di indossare un cappotto il 22 di ottobre, non che mi sentissi un grillo, ma mi prendo in giro con l'idea del caffè al bar ché il mio fa proprio schifo e mi invento una vita migliore a pochi minuti dal mio letto... e non è vero niente.

È solo che quando è tutto finito mi sento forte perché ce l'ho fatta ed è un gran passo avanti rispetto a quando stavo lì a domandarmi se proprio ce la volevo fare e mi dicevo NO.

L'indifferenza non cambia, diversamente dall'odio o l'amore non si misura, non è mai tanta e nemmeno poca, sfugge al controllo più di qualunque sentimento, è tutto quello che non riesce ad esistermi dentro.
Esiste un gesto internazionale che significa impiccati?
Con il freddo non mi va di aprire il finestrino per dare consigli ai ciclisti che mi tagliano la strada, passano con il rosso e pensano che stare a destra sia una faccenda politica.
Il Ministero dell'Economia rassicura i pensionati con un tweet... assurdo! Quanti ottantenni staranno su Twitter? e tutti a followare i ministeri eh?
Vorrei iscrivermi nelle liste d'attesa per quando riapriranno i manicomi, voglio un posto dove sentirmi normale, non mi consola più l'idea di essere una degli altri per qualcuno.