forse

mercoledì 28 maggio 2014

Acronimi

PH. FRANCO WENDLER
Mi sento una specie di sonnambula, tra sonno e sonnolenza vivo e faccio cose, certe volte mi sento anche travolta, come se a vivere ci andasse qualcun altro al posto mio.
Ho ricevuto la sua mail e tra tutte le altre cose, sono riuscita a dire:
"I problemi più gravi li ho sempre dentro al cuore o quella parte di noi a cui non si riesce a sparare, ma si può devastare di continuo.
Sono diventata pazza oppure mi è spuntata dell'emotività che non avevo... non lo so, ma so che mi emoziono e mi commuovo per cose insignificanti e spesso inesistenti.
Anzi: è proprio quella non esistenza di chissà cosa che mi affligge, una profonda nostalgia per qualcosa che non riesco a ricordare.
Come quando la gattina allattava i suoi cuccioli immaginari, io rimpiango un passato che non è mai accaduto e vivo disorientata nel presente che mi appartiene quanto qualunque ruolo ad un attore.
Sono contenta se hai smesso di fumare e che hai qualcuno che ti sa stare accanto.
Invece mi dispiace per tua madre, da così lontano nel tempo e nello spazio, ho la sensazione strana di averla un po' capita: un turbine di desideri e aspirazioni prigionieri di un corpo nella storia sbagliata.
Che terribile malattia sa essere la noia."
Di tutte quelle cose di cui poco c'importa, anche poter ricordare il sogno di questa notte mi renderebbe più luminosa la giornata.
Lei era piccina quel pomeriggio che mi scrisse "T.V.T.B", io non capivo e ridendo mi lesse: ti-voglio-tanto-bene... una specie di INPS, ma un poco meglio.


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