Ho un sorriso ebete stampato sulla faccia, peggio di svegliarsi con un brufolo sul naso.
Un sorriso come uno strappo da dove tutti potrebbero vedere i miei pensieri o questi fuoriuscire, come un'emorragia del mio essere me.
E' uscito il sole, dopo non so quanto tempo, ma io voglio tornare a dormire, non sono una lucertola, posso infischiarmene della bella giornata di passaggio: la vitamina D la prendo in pillole anche quando nevica.
Nei fine settimana tutto rallenta come una frenata verso un semaforo immaginario, un riposo che non è pace e progetti confusi con spot pubblicitari.
La felicità è sempre fuori orario.
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