Le favole di una volta sono piene di profonde verità, nessuno inventava niente: io dormo. Per colpa di quale maledizione non lo so, ma dormo.
Dormo di un sonno come un lungo treno, con un paio di fermate "prendere o lasciare" e il sabato prima delle feste di Natale, il mio treno salta le fermate, sarà un'agitazione sindacale, non lo so.
Quasi tutte le persone che conosco si lamentano di difficoltà per dormire: fino ad una certa età credevo mi prendessero in giro, invece no. Adesso sembro io quella che scherza.
Io dormo nella macchina della tac, quella della risonanza magnetica e con la bocca aperta tra le mani del dentista. Ho dormito durante il parto tra una contrazione e l'altra, in tutti i cinema, nei camerini di prova e sì: mi sono addormentata anche al volante e ho smesso di guidare in autostrada.
La cosa più buffa che ho sentito dire di me è che sarei "una tipa sveglia".
Sembro una calma, ma non è vero niente: sto dormendo, ho imparato a dormire da sembrare sveglia, il mio carattere è tutta un'altra cosa.
Tornando alla maledizione, dopo i principi azzurri e di tutti i colori dell'arcobaleno, rospi e draghi inutili, sospetto si tratti di qualcosa come: "dormirai fino a quando gli italiani faranno una rivoluzione".
Ditemi quando e a che ora, prometto: ci sarò.
Ditemi quando e a che ora, prometto: ci sarò.
3 commenti:
Sei sempre simpaticissima! Bacionni
Ciao Patricia, grazie! Baci a te
Ci riempi d'allegria, ciao dormigliona quando sarà il momento, speriamo dopo le feste perchè il natale è sacro e non ci si schioda dalla famiglia, ai primi morsi della fame di gennaio perchè oramai poco ci rimarrà nella dispensa, ti chiameremo ad adunata, magari nei giorni della merla...per l'ora, da decidere, di sicuro non sarà, visto l'argomento, un'alzataccia. Ciao
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