forse

mercoledì 7 settembre 2016

Non proprio naturale

Le commesse con la percentuale sulle vendite dei negozi oltre confine sanno essere più insistenti di una nonna italiana quando ti trova "sciupata".
Sarà che siamo abituate alle commesse triestine che - tranne qualche rara eccezione - ti sbuffano in faccia e dicono: "quel che xe, xe là" - significa che se non vedi qualcosa esposto, arrangiati.
Al negozio in Slovenia ho chiesto una crema per il corpo come quella che avevo acquistato l'anno scorso, non ne avevano più: pazienza?
No.
Mi ha fatto perdere mezz'ora mostrandomi tutte le creme che le venivano in mente, compresa quella alle olive: le ho detto che sono allergica... non l'avessi mai fatto, ha messo sul banco quella alla pesca e mango, vaniglia e arancia amara mi sembrava di stare in gelateria.
Le ho detto che non sopporto i cosmetici con l'odore del cibo, mi ha guardata perplessa e mi ha risposto quasi offesa che "è tutta roba naturale".
L'ho preso come un complimento perché non appartengo a quella fascia d'età con la fissazione del biologico, vegano e balle varie, anche se non ho ancora raggiunto l'età da risponderle ruvida che "anche la mer@ è naturale"... però l'ho pensato.
A volte penso che questa storia del "naturale" è un equivoco, se volevo una crema alla pesca naturale andavo al supermercato e mi spalmavo un paio di pesche addosso.
Io voglio la roba chimica, possibilmente con un bel flacone perché l'etichetta scritta in corsivo con la bordura di foglie ed albicocche la preferisco sulle marmellate.

2 commenti:

Patricia Moll ha detto...

ahahahhaahah tu hai una lingua tagliente ahahhahaha ma hai ragione. Oggi come oggi, con il naturale, il bio, il biologicom le scie chimiche eccetera ecc ecc si eagera veramente tanto!

Qui da me, ad Asti, le commesse sono una via di mezzo, dipende dalla giornata se è storta o dritta :)

Adriana ha detto...

Ciao Patricia! :-)))

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