forse

sabato 16 luglio 2016

La Lanterna

All'ora che l'odore di caffè misto notiziario esce da tutte le finestre ho sistemato sul letto il mio nuovo costume per il mare, indossavo la vestaglia pesante perché fuori i 18° con il cielo coperto suggerivano più un bel paio di calze che un'altra mano di autoabbronzante.
Poi ho ascoltato le notizie senza masticarle, il dispiacere per i morti è spontaneo, ma davvero non saprei a chi rivolgere la rabbia: sono certa che farebbe comodo a qualcuno che non stimo, quindi non odio e non mi arrabbio, tanto anche il disprezzo è spontaneo.
Sono andata lo stesso al bagno "Lanterna" con il freddo e il cielo pronto per la pioggia, mi sono detta che iodio, vitamine e altre magie invisibili accadono lo stesso in riva al mare, ma volevo osservare quel mondo inspiegabile: questa è la verità.
Le incredibili signore della Lanterna!
Andare al mare con il cielo di ferro per rimanere con la felpa addosso mi rende una di loro che imperterrite trascorrono le giornate al "Pedocin" da così tanti anni che ascoltarle conversare è come leggere un libro di storia.
... e poi sono belle di una bellezza scolpita nelle rughe sulla pelle color caffè e muscoli imperterriti che ancora nuotano e camminano a lungo, un vezzoso rossetto o un bel cappello giallo perché l'estate è festa dei colori anche dopo i novanta e non importa se fa freddo o piove, il sedici di luglio si sta al mare.


1 commento:

Franco Wendler ha detto...

Ma come fai? Come fai a scrivere così? Come fai a "vedere" e poi trascrivere così bene ciò che "vedi e senti"?

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