forse

sabato 5 dicembre 2015

L'ormone del consumismo

Dopo la non-influenza, una splendida giornata non-invernale mi sembrava un equo compenso: viene il momento che si deve uscire per forza.
Ho scritto una lista della spesa di tre facciate e sono uscita ascoltando Nina Simone; sapevo che è sabato e i nonni paletta non ci sono, ma il traffico era immobile lo stesso così ho trovato il tempo di perquisire l'automobile, ritrovare le lenti oscuranti e piazzarmele sopra gli occhiali.
C'erano ovunque camion e furgoni in mezzo alla strada, come se invece di consegnare della merce dovessero partorire: ma solo a Trieste si fa il carico-scarico a tutte le ore? Oppure è solo nella mia fantasia che il transito di certi mezzi in centro dovrebbe essere regolato?
Mi sono accorta di aver scordato il telefono, mi capita sempre più spesso e comincio a trovare gradevole l'irreperibilità, avessi dimenticato anche la targa sarei passata sopra agli imbecilli che pensano che in occasione della fiera si può attraversare con il semaforo rosso: a Natale siamo più buoni, non più stupidi!
Oggi era il primo sabato di dicembre, prima del ponte dell'Immacolata e con le bancarelle in centro! Altro che sole! Per dare equilibrio ad una tale concentrazione di ormoni del consumismo ci sarebbe voluta una tormenta di neve con raffiche di Bora a 130 km/h.
Non vi descrivo com'era dentro al supermercato: le persone quando si credono anonime sono capaci di ogni bassezza, andrebbero scritti un po' più in grande i cartelli delle telecamere.


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