forse

lunedì 25 maggio 2015

Cinque minuti

Più cerco di tacere su qualcosa e più penso proprio a quella cosa: tacevo per scaramanzia (poi dico di non essere superstiziosa), ma ho dei limiti e adesso vi anticipo l'imminente uscita del mio prossimo libro in libreria.
Sul mio balcone c'è il gelsomino in fiore, sulla finestra del bagno sbocciano orchidee bianche e coltivo una foresta dentro casa.
Quando non sono posseduta dalle storie che scrivo, guardo cose sceme alla televisione e sfoglio il catalogo Ikea a progettare dei cambiamenti in casa per recuperare spazio da metterci altro verde.
La mia casa ideale non esiste, adoravo quella in cui sono nata e cresciuta con quelle stanze enormi e tutte quelle persone, anzi: personaggi.
Potessi trovare un modo per rubarmi ore di sonno da dedicare allo scrivere mi metterei a fare previsioni, ma tra un antistaminico e la stanchezza dormo tanto. Dormo e sogno cose banali come passare l'aspirapolvere nell'automobile o di essere in vacanza a Lignano... chiamiamoli sogni. Se fosse il cinema certe mattine chiederei indietro i soldi del biglietto.
Però quando sogno di viaggiare in astronave e di trovarmi in città che esistono nel futuro non mi vorrei svegliare, vorrei poter riprendere il sogno da dove l'ho lasciato e starci ancora cinque minuti.
Ho la vita tappezzata di cinque minuti trascorsi ad aspettare qualche ultimo momento perché prima di una cosa importante si trovano sempre cinque minuti da perdere.

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