forse

giovedì 18 settembre 2014

Il diritto di non volerti più

Ieri ho scherzato sulla difficoltà di chiudere una relazione quando lui non sembra "convinto".
Oggi sono arrabbiata.
A Milano Alessandra, 19 anni è stata buttata dal settimo piano dall'ex che dopo si è lanciato pure lui lasciando degli scritti: voleva farle sperimentare la tristezza: stronzo.
A Roma 27enne muore con un colpo alla testa sparatole dall'ex, una guardia giurata con poca fantasia: ha detto che il colpo gli è partito per sbaglio.
Non sappiamo cosa farcene di leggi che li puniranno/forse, non ci piace quando dopo si suicidano/poverini: abbiamo bisogno di una cultura diversa.
Si fanno più furbi.
Pensando di aggirare le norme sullo stalking evitano sms e telefonate, ma non risparmiano i messaggi privati sui social, il trovarsi "per caso" sui percorsi quotidiani, il tuo supermercato... la strada dove vivi.
Fanno un gran baccano con amici e conoscenti sul fatto che "non ne potevano più", "non sopportano le briglie" e magari si dichiarano "perseguitati dalla ex"... loro!
Normalmente basta guardarli bene per domandarsi quale pazza li rincorrerebbe, ma loro si preparano il terreno: prima o poi...
Oppure vanno in giro a disperarsi facendoti passare da quella grande stronza che non sei: come hai potuto abbandonare uno che ti amava così tanto?
Personalmente mi basta molto poco, mi basta annoiarmi e tanti saluti... ne ho il diritto!
Spesso non ce ne importa un gran ché di "ti amo" esagerati, basta cominciare con un po' di rispetto che sarebbe tutto quello che rimane di un uomo... 
Dico a voi, signori maschietti: quando un vostro amico o conoscente vi sembra un po' "strano" rispetto alla fine di una relazione, dategli un'occhiata di più, ma che vi costa?
Potreste salvare una vita.



7 commenti:

Lulli ha detto...

Triste ma vero, le donne non hanno ancora acquisito il diritto a chiudere una relazione perchè ne hanno le scatole piene, ho notato che gli uomini fanno molta fatica a capire che una relazione è finita, certi hanno bisogno di vederti con un "altro" come se tu fossi veramente un oggetto che non ha modo di esistere se non appartenendo a qualcuno. Con diverse persone l'ho notato anche nelle avventure di una notte, per te è finita in quell'unica volta,e lo haidetto chiaramente, per loro ogni volta che ti incontreranno , anche a distanza di anni , sei considerata disponibile... ma quanto è fuori dalla realtà questa gente?

Patricia Moll ha detto...

Adriana condivido in tutto il tuo pensiero.
Perchè ad una donna è ancora vietato quello che per gli uomini è considerato normale?
Perchè loro ti possono mollare per telefono dicendo che hanno bisogno di pensare (è successo ad una mia amica anni fa) e tu non puoi dire loro guarda non funziona, lasciamo stare?
Da dove arriva questa idea assurda di predominio nei nosti confronti?
Non viviamo più nella preistoria!

Adriana ha detto...

Dovrebbero guardarsi tra di loro, noi se vediamo un'amica fare cretinate l'aiutiamo, invece loro si danno corda.
Un buon amico, un parente chi gli sta vicino dovrebbe dirglielo di farsene una ragione, non è possibile che se ne accorgano solamente quando hanno ammazzato qualcuna!

Patricia Moll ha detto...

Adriana, nascondere la testa sotto la sabbia è sempre meno faticoso
Ma io non mi sono accorto di nulla è una gran balla e significa solo due cose: o sei scemo o non te ne frega niente.
Fifty fitfy....

dario ha detto...

Mah, non vorrei deluderti, Adriana, ma mi sa che il problema sia proprio che non appare affatto "un po' strano" come dici tu.
Io per esempio conoscevo uno che menava la moglie, e ho scoperto che menava la moglie dopo che era gia' stato arrestato in seguito alla denuncia appunto della moglie.
Era una conoscenza superficiale, la mia (eravamo compagni di scuola alle elementari e dopo ci siamo incrociati - essendo un paese piuttosto piccolo). Ma ti assicuro che avrei potuto dire le stesse cose che dicono quelli che sono intervistati in TV a proposito dei peggiori mostri: "e' una persona normale".

Del resto e' l'unico caso che ho conosciuto direttamente (per quanto ne sappia) sul tema "violenza sulle donne". Tu ne hai conosciuto personalmente qualche caso in piu' (sia come vittima sia come carnefice)?

Continuo a pensare che e' preoccupante il fenomeno, che l'incidenza e' assolutamente maggiore di quanto potrebbe essere definito "casi isolati", ma e' sempre qualcosa di estraneo alla nostra vita medioborghese comune.

Detto questo ovviamente se conoscessi qualche caso da vicino (prima che sia troppo tardi, ovviamente), di sicuro lo denuncerei.

Sono d'accordo che comunque il problema e' culturale. Non conosco direttamente uomini violenti sulle donne, ma vedo abbastanza chiaramente che la nostra societa' favorisce l'aggressivita' e favorisce il maschio. Non saprei pero' come fare a dare il mio contributo a cambiare le cose.

dario ha detto...

Va be'... rileggendo il mio messaggio mi rendo conto da me che e' scritto come lo scriverebbe un semianalfabeta.
Pero' il senso si capisce lo stesso, vero?

Adriana ha detto...

Grazie, un contributo già lo dai riflettendo.
Hai ragione che spesso "non si direbbe proprio", mi riferivo più alla persona (amico/parente) con cui "quelli" si confidano. Non credo che una conoscenza superficiale si possa sentire coinvolta e non credo all'utilità delle denunce: quelle purtroppo si fanno quando è già accaduto qualcosa di sgradevole,
Auspico una cultura di supporto, questi poveretti vivono la fine di una relazione in modo patologico, invece dovrebbero insegnarlo alle elementari che le storie possono finire: un giorno vieni lasciato e un'altra volta potresti lasciare tu.
Ma davvero nessuno è mai morto per amore, un sacco di donne muoiono per insicurezza e per tutto quello che con l'amore non ha nulla a che spartire.
C'è un dilagante analfabetismo dei sentimenti, si è combattuto per l'educazione sessuale, ma l'educazione sentimentale è ancora un tabù.
Mi piacerebbe conoscere una formula per rimediare a quest'orrore, ma credo sia un problema culturale, una fragilità nel tessuto affettivo della società.
... divento complicata, vero?
:)))

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