forse

domenica 2 dicembre 2012

Cose non dette

I signori dolori reclamano i farmaci che non ho preso e, spiacente per il fegato, ma un antidolorifico lo prendo, lo chiamo Rosanna e lo bevo d'un fiato: fa davvero schifo.
La testa mi fa male come se prendessi martellate dall'interno, sì, il mio cervello cerca di spaccarmi la scatola cranica per uscire, probabilmente vuole abbandonarmi per sempre e io lo lascerei andare con piacere, senza di lui sarei una stupida realizzata.
Ieri sera ho letto delle grida e ne sono ancora molto scossa, le grida, da sole, bastano a sconvolgermi, spesso, se una persona alza la voce, io non riesco a capire cosa dice: la violenza verbale mi paralizza più di un'arma puntata... non le ho udite, le ho lette e non erano rivolte contro di me, anche se è da me che sono giunte.
Certe volte ho quasi la certezza di non appartenere alla razza umana... non capisco e, invece, mi si dice che dovrei.
Dove si impara a capire le cose che non vengono dette? è angosciante e, anche di più: quali cose che io non dico gli altri "capiscono"?
Andrò dalla signora Collana e le domande le farò io: deve confermarmi che sono "normale", voglio sentir parlare del mio "adeguato malumore" e dei cosi senza fantasia, mi deve spiegare quanto fa bene piangere e per quale ragione; se perdere le staffe è un modo per sentirsi meglio, oppure è semplicemente un modo per far star male anche chi ti ascolta e... come si fa a perdere le staffe?
Amo il silenzio giapponese, i fatti accadono senza bisogno di sottotitoli, quella è la realtà e nessuna parola può cambiarla.
Ieri sera ho visto una Barbie tirata a lustro finire sotto le ruote di un camion, era spezzata in due e piena di fango, ma i suoi occhi erano perfettamente spalancati con il suo sorriso intatto e un po' stupito: nemmeno le Barbie sanno parlare.

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