forse

martedì 2 maggio 2017

Fenomeni collaterali

La libertà di stampa in Italia viene "interpretata", come accade con tutto ciò che è scritto.
Io invece vorrei riuscire a scrivere come le istruzioni di montaggio dell'Ikea: se sbagli un passaggio cavoli tuoi.
In Italia c'è bisogno di scrivere un severamente prima del vietato, come se vietarlo e basta non fosse sufficiente... infatti non lo è.
Quindi la stampa si sente libera di avere propensioni politiche anche piuttosto palesi e pazienza se la cosa sarebbe in conflitto con l'informazione, quella cosa neutra cui avremmo diritto per essere liberi di formare le nostre opinioni riguardo gli accadimenti riferiti.
In Italia si fa confusione  fra libertà di stampa e libertà dei giornalisti, la professionalità è un opzione molto sottovalutata.
Leggere i giornali è come acquistare un giallo con il nome dell'assassino scritto in copertina.
Purtroppo a suon di fingere di niente stiamo andando a finire che anche l'arte e la cultura vengono più o meno promosse a suon di tessere di partito e pazienza per i brocchi che ci vengono proposti, ma sono i geni e le meraviglie che ci vengono negati ad irritarmi.


2 commenti:

Patricia Moll ha detto...

La libertà di stampa in Italia (e non solo, almeno spero) e usata nel modo più becero possibile.
È libera la stampa che si appoggia ad un partito ad esempio. Basta che segua i diktat dell'aparatnik. Destra o sinistra o centro poco importa. Si sono omologato in questo.

Patricia Moll ha detto...

La libertà di stampa in Italia (e non solo, almeno spero) e usata nel modo più becero possibile.
È libera la stampa che si appoggia ad un partito ad esempio. Basta che segua i diktat dell'aparatnik. Destra o sinistra o centro poco importa. Si sono omologato in questo.

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