forse

giovedì 2 marzo 2017

Con-dannatamente

La Corte Europea ha condannato il nostro Paese per non aver agito tempestivamente dopo le denunce di maltrattamenti in famiglia e a seguito di questa omissione Andrei Talpis uccise il figlio 19enne ed accoltellò la moglie.
Il mostro di turno dichiarò di non aver avuto intenzione di ammazzare il figlio, voleva soltanto far soffrire e spaventare la moglie... come se quel ragazzo fosse un giocattolo preferito.
Non pubblico le foto delle vittime, costui è l'assassino, sconta l'ergastolo per l'omicidio del figlio e sono portata a credere che se la vittima fosse stata la moglie gli avrebbero dato meno di vent'anni.
Questa vergogna senza fine è diventata una prassi: quando le ammazzano saltano fuori pacchi di denunce per stalking, maltrattamenti, minacce e chi più ne ha più ne metta, ma più che affibbiare un nome umiliante all'omicidio di una donna e garantire un'eternità di puntate per Asia Argento non esiste prevenzione.
Sarebbe necessario un progetto con un'adeguata copertura economica per garantire alle future vittime un posto sicuro dove andare a vivere, un lavoro dignitoso ed assistenza perché dopo una tirata d'orecchie (quando c'è) i violenti ritornano a casa ad occuparsi delle loro vittime.
Non sembra una cosa strana o impossibile, come non sarebbe difficile fare una legge sul diritto ad una morte dignitosa, spiegare agli specializzandi in ginecologia che in Italia abbiamo la 194 e potrei continuare o dire cose banali come "però quando si tratta di banche..."


1 commento:

Patricia Moll ha detto...

Che dire? Che hai ragione? Ce l'hai!
Il problema grande riguardo alla violenza sulle donne è che spesso le stesse donne non sono credute.come se fossero loro a istigare il marito/compagno a pwstarle.
È la mentalità maschil-retrograda che va cambiata

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