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giovedì 17 novembre 2016

Gli standard delle bufale

immagine dal web
Adesso comincia il divertimento.
Google e Facebook hanno dichiarato guerra alla bufala, il deterrente consisterebbe nel taglio della pubblicità per i siti che diffondono notizie false. 
Non mi sembra un grande spauracchio se si considera che gran parte della pubblicità dei peggiori siti di bufale sono più menzognere ed ingannevoli di qualunque notizia falsa.
Di norma è proprio il genere di pubblicità che qualifica il sito web, gli articoli simil-scientifici contro i vaccini, la medicina tradizionale e complotti vari di solito pubblicizzano diete miracolose ed improbabili, tecniche di ringiovanimento senza chirurgia  plastica o come fare un gran mucchio di quattrini lavorando da casa... è ovvio che se qualcuno crede di poter perdere venti chili in un mese e guadagnare milioni di Dollari dal proprio pc crederà anche che ci vengono nascoste cure miracolose per puro profitto.
Peculiare anche la scelta degli scienziati di lasciarsi andare a grandi rivelazioni con testate sconosciute.
Sarà capitato a molti di segnalare delle assurdità a Facebook e vedersi rispondere cose come "rispetta i nostri standard" e rendersi conto di persona del livello davvero infimo dei medesimi.
In verità, nel mondo reale, è d'uso comune la frase: "questa l'hai letta su Facebook" per dire in modo ironico che hai detto una ca@@.
Ancora una non-notizia a mezzo stampa, potremo aspettarci di vedere tra le opzioni "like, love, wow, ecc." anche una bella faccetta di bufala... così... tanto per rispettare gli standard.



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