forse

sabato 1 ottobre 2016

La rivoluzione del '39

La mente ha risorse misteriose, mi sono addormentata guardando Master chef e svegliata con il ricordo di una storia che non è ancora accaduta, magari è stato un sogno e l'unico mistero è "ma che centra con Master chef?"
Ne ho fatto un breve racconto.

immagine dal web
Finalmente un giorno decisi di andare a camminare sul piazzale davanti all'Università durante una di quelle strane feste cattoliche, mescolata a tanta gente, solamente chi mi conosce nel profondo avrebbe compreso che mi trovavo lì con uno scopo.
Dopo tutti quegli anni dovevo anche farmi riconoscere, una donna della mia età poteva solo coprirsi di ridicolo nel tentativo di sembrare una ragazzina... ed essere notata dagli S.P.P. (Servizi Psichiatrici Pubblici)
Tagliai i miei capelli corti ed arruffati come allora e indossai una sciarpa rossa, ma tenni il solito lungo cappotto nero con le grandi tasche e la borsetta con i fregi dorati.
Camminai con il vento e con la pioggia davanti a quelle telecamere tra la gente, con la testa bassa e un'aria forzatamente assorta, ma speravo che almeno quell'odioso modo di controllarci mi riportasse lui... che a sua volta un giorno camminò con le mani in tasca davanti alle telecamere del piazzale dell'Università.
Probabilmente aveva perduto i suoi capelli, ma si era messo un buffo colbacco di pelo che molti anni prima gli era valso il nomignolo di "zuccone", ora per un vecchio freddoloso appariva normale.
I video di sorveglianza di tutte le dannate telecamere del mondo erano costantemente a disposizione di tutti... ma tutti sapevamo che non era vero perché tanti giovani sparivano senza che nessuna telecamera avesse ripreso nulla.
Così dopo tanto tempo ci rivedemmo sotto le telecamere del piazzale dell'Università dove una vita fa ci passavamo le notti fissando le stelle ed il futuro con fiducia e incoscienza.
Non parlammo del nostro amore di gioventù che nel tempo era diventato come quegli amici immaginari che ti vivono dentro facendoti apparire un po' folle, avevamo ben altro da rimpiangere.
Mi prese sottobraccio e camminammo lentamente come una qualunque coppia di anziani in una giornata di pioggia fino a un vecchio edificio disabitato, come quelli che mezzo secolo fa cercavamo per andarci a fare all'amore e disse: "Ricorda bene questo percorso, è sicuro, le telecamere riprendono solo tutta la normalità che vogliono."
Più che stupita mi sentivo sollevata, quando avevo deciso di cercarlo andando a camminare sul piazzale avevo una grande nostalgia, ma non era per il nostro amore, quello era rimasto vivo e intatto per tutta la vita, ma era la libertà quella che avrei voluto rivedere prima di morire.
Dentro all'edificio c'erano quasi tutti gli amici di allora e qualcuno che non conoscevo o non riconoscevo, in una grande sala ognuno lavorava assorto su un computer... sembrava una qualunque sala di ricreazione di una qualunque casa di riposo per anziani.
Eppure fu proprio in quella stanza, ad opera di uno sparuto gruppo di insospettabili vecchi hacker che iniziò la grande rivoluzione del 2039.



1 commento:

Patricia Moll ha detto...

Fantastico!
Mi piace pensare alla possibilità che ci sia ancora qualcuno che ha voglia di lottare per cambiare le cose.

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