forse

martedì 5 luglio 2016

Boccioli appassiti

Ho ricevuto la delusione in salotto come si fa con gli estranei e tutti i non amici a cui si porge un piattino con la tazzina in bilico per godersi lo spettacolo goffo di zucchero, cucchiaini e qualcosa che finirà sul pavimento di sicuro.
L'aspettavo da quando vidi gli steli diventare di velluto grigio, ma era muffa e i boccioli  appassivano con i petali ancora chiusi perché lei camminava verso me in un silenzio che non era quiete, ma un tacere il vero, un modo vigliacco d'ingannare.
Porta il trucco pesante in piena estate e tanto profumo da ammazzare stecchite le zanzara-tigre, mezzo litro di lacrime per tasca e una manciata di vocaboli formali e senza senso.
Eppure per deludermi davvero mi doveva parlare ancora un po' e ho dovuto ascoltare le giustificazioni non richieste per fatti irrilevanti se anche fosse stato tutto vero.
Discorsi inutili farciti con quelle frasi idiote tipo: "poi ti spiegherò" come fosse naturale di prendersi del tempo per elaborare qualche sciocchezza sensazionale in quel minuscolo cranio vuoto decorato come le signore che fanno la pubblicità del detersivo.
Mi ha delusa perché non è un male l'ignoranza e nemmeno la scarsa intelligenza, ma ogni forma di vita dovrebbe avere una sua dignità.
È stato bello vederla andare via aggrappata alla sua borsetta firmata piena di spilli e un paio di mutande di ricambio.



2 commenti:

Scassandra ha detto...

La dignità non te la dà nessuno: non si apprende, ma ci si nasce. E non si trova al fondo di borse firmate, abiti costosi e trucco vistoso, ma di solito si nasconde nelle pieghe degli atteggiamenti per rivelarsi brevi tempore all'occhio attento.
Contenta per te che ti sei liberata!

Adriana ha detto...

Grazie Annalisa di essere così sensibile.

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