forse

giovedì 16 giugno 2016

Televisione criminale

Ho guardato alcune puntate di un programma che s'intitola "amore criminale" condotto da Barbara De Rossi, su Rai Replay ed ho capito che:
- esistono programmi televisivi morbosissimi;
- la De Rossi ha un chirurgo plastico pessimo e dei vestiti tutti uguali, ma di colori diversi;
- le donne vengono uccise continuamente da psicopatici a piede libero e nessuno s'incazza in modo proporzionato: spesso amiche, sorelle e madri raccontano in prima persona il terribile fatto di cronaca con inspiegabile calma, dignità e classe.
Mediamente la pena da scontare per questi omicidi volontari e spesso premeditati è inferiore a 12 anni. 
Anche se adesso esiste il "divorzio breve", quando ci si trova davanti a complicazioni giudiziarie perché non c'è accordo tra le parti: l'omicidio dura meno di qualunque causa civile ed è meno dispendioso.
Dare il nomignolo di "femminicidio" al peggior tipo di omicidi mi sembra il solito fenomeno italiano dove la magistratura utilizza sentenze prestampate come i bollettini postali dove viene scritto solamente il nome, ma il numero di conto corrente non cambia.
Beh, credo sia il caso di rivalutare il concetto di "ergastolo" perché - forse - il pensiero di trascorrere il resto della vita in carcere potrebbe riportare certe persone a più miti consigli.
Ma in un paese dove gli omicidi delle donne diventano uno spettacolo televisivo c'è da porsi qualche domanda.

1 commento:

Patricia Moll ha detto...

E' un delitto efferato Adriana. Lo sono anche gl omicidi di uomini, bambini, anziani.
Per le donne normalmente (e dico normalmente perchè oggi come oggi di normale c'è poco) sono compiuti da familiari però la solfa non cambia molto. C'è sempre un mostro che non è capace a tenere a bada il suo Mister Hyde.
Ergastolo? Sì andrebbe bene... palla di piombo da 100 chili alle caviglie e a lavorare in cave, solfatare...
Magari la palla di piombo da soltanto 50 chili la mettiamo a chi ci specula su questi omicidi

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