forse

martedì 28 giugno 2016

Dicotomie urbane

Giornalisti, economisti più o meno improvvisati, opinionisti a gettone e tutto il popolo del circo mediatico dovrebbero destinare l'otto per mille alla brexit che sta fornendo aria fritta di cui parlare e scrivere più di Annamaria Franzoni e il giallo di Avetrana messi assieme.
Avevano bisogno di qualche argomento da alternare al calcio visto che ormai gli sbarchi non si possono più dire clandestini e quelli che criticavano i "buonisti" si sono ritrovati per ragioni ovvie ad essere classificati quali "cattivisti" che sa un po' di basso quoziente intellettivo.
L'informazione si divide tra notizie che vanno taciute assolutamente, faccende di cui non importerebbe niente a nessuno e cose che vanno dette come si "deve"... per esempio guai a titolare: "cinque minorenni italiani hanno stuprato una ragazzina"... e no, non siamo mica in America! 
Il nostro piccolo quotidiano locale oggi si è occupato di una faccenda veramente seria: le troppe chiusure di locali che trasgrediscono alle norme sulla quiete pubblica.
Non lo so se anche in altre realtà urbane hanno il coraggio di lamentarsi che si trattava solo di "dieci minuti" con la pretesa di maggiore elasticità dopo che hanno raccolto 500 firme perché il Comune gli levasse di torno i mendicanti: chi di intolleranza ferisce di intolleranza perisce.


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