forse

martedì 26 aprile 2016

Andare via

dal web
Credo si tratti di una vocazione, sembra un modo dignitoso di invecchiare questo dispensare consigli non richiesti di cui nessuno sa mai che cosa fare.
Ne ho ricevuti a migliaia nella vita, alcuni buffi, altri proprio degni di qualche vaff@, eppure per iscritto è un'altra cosa... forse più che consigli sono inviti a riflettere.
Tanto - alla fine - ciascuno fa proprio come vuole.
Oggi ho in mente l'andare via (la mia specialità) si va via per stare meglio oppure per smettere di stare male, non immagino proprio altre ragioni.
Quindi l'andare via è sempre una cosa bella, alla faccia dei dubbi e tutte le paure sull'ignoto... andare via è una rivoluzione.
Io di solito vado via per smettere di stare male, perché sono un po' masochista e non credo al pensiero positivo o il rimediare, mi viene in mente la parola "basta" e non mi va di andarci oltre neanche di un pelo.
Non sono in grado di dire proprio nulla sull'ignoto perché è una cosa di cui non si sa nulla.
... ma sull'andare via!
Beh, ecco, il consiglio è di non andarsene mai con tutti quei sassi nelle scarpe, quando si va via i sassi accumulati si lasciano lì, dove ci han fatto male e ci hanno fatto talmente male da spingerci ad affrontare l'ignoto e andare via.
Fatelo con grazia ed eleganza: sfilarsi le scarpe e vuotare i sassolini uno ad uno perché una somma di piccoli dolori somiglia troppo al male e il male chi lo fa se lo gestisca e se lo tenga.
... adesso non mi è nemmeno chiaro se il consiglio è di andarsene, oppure di vuotarsi le scarpe: fate un poi voi.


1 commento:

Patricia Moll ha detto...

O forse entrambi :))

Posta un commento