forse

venerdì 12 febbraio 2016

#DannateDonne 2

Oggi non devo guardare lontano per trovare una #DannataDonna: ho me stessa.
Se mi si gelano i piedi divento intrattabile e declino tutti gli impegni sotto i 25 gradi.
Quando do ragione a qualcuno è solo per non discutere più, la noia mi rende accomodante.
Mento spesso, a volte mi riesce d'essere falsa anche con un semplice "buon giorno". I folli dicono sempre la verità perché tanto nessuno gli crede.
Ho una valigia di cose inconfessabili, mi crescono spontaneamente nella vita come l'erba matta tra le rose... ma non le estirpo, le uso per sorridere da sola.
Mi arrabbio da morire con mia figlia tutte le volte che mi assomiglia troppo, eppure vado in estasi quando guardo le sue mani incredibilmente identiche alle mie: chissà cosa pretendo: lei con me non ha scampo, la vecchia sono sempre io.
Non è semplice elencare i propri difetti, in fondo sono quelle parti di noi che danno fastidio agli altri e fanno comodo a noi.
Personalmente non mi sopporto solamente quando mi ritrovo a corto di rispostacce, come quando quella "cosa" insopportabile con il timbro di voce di una pescivendola fa: "Oddio che puzza di fumo...!" parlando con le vocali spalancate neanche avesse bisogno di apparire più atroce di così... e a me viene in mente soltanto un paio d'ore dopo qualcosa come: "Fuma anche tu, pare che faccia crescere le tette."


1 commento:

Marina Zanotta ha detto...

È da celebrare chi ha il coraggio di essere se stessi. Essere una dannata donna è forse una benedizione? Perché no!
Sono qui grazie a Myrtilla-Patricia.
Bel blog!
Marina

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