forse

sabato 24 ottobre 2015

Insospettate insidie

Il prossimo che mi dice: "hai visto che splendida giornata?" lo mando a quel paese.
Fuori c'è un bel sole, una vera meraviglia per chi non soffre di fotofobia. Io dentro casa non faccio le corse, mi muovo poco e sento freddo, quindi mi sono vestita di conseguenza.
Visto che non sono speciale sono andata in un supermercato a far la spesa: perché alla domenica dovrebbero rimanere chiusi e allora noi al sabato gli portiamo via tutto così quelli della domenica non troveranno niente  e gli sta bene.
Dentro al supermercato ci facevano 35° all'ombra, ma l'ombra non esiste.
Credendo di fare una cosa intelligente non ho preso il carrello, ma il cestino, quello che si porta come Cappuccetto Rosso. In questo modo non avrei acquistato cose troppo pesanti che poi non riesco a portare a casa da sola... 
Spiegatemi per quale motivo il manico di quei cestini ha dei fori, per farlo pesare 8 grammi di meno?
Mi si è incastrata l'unghia del pollice in uno di quei fori e si è spezzata abbastanza in basso da fare male, molto male: me l'hanno sistemata con del nastro adesivo. Sono arrivata alla cassa sudata e scocciata in tutti i sensi e ci mancava solo il geometra che deve ottimizzare pure i fatti degli altri; ho taciuto solo per lo sguardo implorante della sua povera compagna che ho immaginato si chiamasse Magda.
Ho aspettato dieci minuti sotto il sole che il tizio in seconda fila uscisse dal panificio e ho subito in silenzio il suo sguardo da piantagrane perché lui non lo sapeva, ma io non mi sarei certo limitata a litigare: io in quel momento ero un'arma letale.
La spesa è meglio farla di venerdì, dopo le 18 e possibilmente in incognita.

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