forse

giovedì 24 settembre 2015

Silenzio

Il dilemma è questo: sono di cattivo umore perché li detesto, oppure sono arrabbiata con me stessa perché non li mando a farsi friggere in malo modo?
Rimpiango la stanchezza fisica, quella che sparisce abbandonando il corpo in una vasca da bagno o sopra un letto, ma ti lascia la mente libera. 
Purtroppo accade l'opposto e dentro la vasca da bagno ci dovrei immergere i telefoni, poi vorrei sapere da dove si vomita quando la nausea è uno stato d'animo?
Sento il cervello come lo stomaco dopo quei pranzi orribili che sei già sazia dopo l'antipasto e continui per non offendere nessuno, perché ti hanno preparato il dolce preferito e temi di collassare al secondo contorno, anzi ci speri.
Se voglio immaginare esseri buoni e soprannaturali, non sono gli angeli quelli che vorrei, ma burocrati che aspirano chiacchiere e carte inutili perché in fondo il paradiso è solamente un posto dove tutti pensano prima di parlare.
Avrei voluto dire che non me ne importava niente e che quel ridicolo mentire era uno spreco di risorse, ma fingendo di ascoltare ho cominciato a camminare lungo il corridoio del silenzio.



2 commenti:

Patricia Moll ha detto...

A volte non si può fare altro.

Patricia Moll ha detto...

A volte non si può fare altro.

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