forse

giovedì 6 novembre 2014

Amichevoli angherie

Non dico sempre, ma giusto qualche volta mi piacerebbe passare una serata da sola in casa, davanti alla tv, circondata da un bel silenzio misto a niente da fare.
Ho in mente una specie di fotografia: mi vedo spalmata sul divano, con le patatine di quelle nel sacchetto, la Coca Cola e pure le sigarette. Con un televisore acceso e io tutta beata me ne sto in pace a rincoglionirmi con qualche programma inutile, magari un po' morboso.
Ma che ci vuole a realizzare questo piccolo sogno?
Ci vorrebbe che non devo avere proprio nessun altro impegno e questo si potrebbe pure fare, poi ci vorrebbe di stare lontana dal pc perché la gente che non guarda la tv naviga e basta che metti un minimo like da qualche parte che ti scoprono: conosco gente che quelli della CIA son dilettanti.
...e poi ci sono i telefoni...
Quando la vasca è pronta con la schiuma, ti siedi a tavola oppure sta cominciando un film, la telefonata che non puoi non rispondere arriva implacabile e non ci puoi proprio fare niente: si risponde.
Dopo i primi quindici minuti di telefonata ti rendi conto che il bagno s'è raffreddato, la cena immangiabile e del film non capirai più nulla e mentre rimpiangi i tuoi meschini obiettivi non hai capito nemmeno una parola del dramma esistenziale di un amico... e sì che gli hai risposto perché lo sai che passa un brutto momento.
Quindi, piena di sensi di colpa mi dichiaro disponibile: "Vuoi passare da me? Ci facciamo una pasta?"
"Ah, no grazie, ho già cenato... mi guarderò qualcosa alla tv e dopo cercherò di dormire un po'..."
Mi viene voglia di aspettare un paio d'ore e richiamare, così... tanto per sentire come va.

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