forse

sabato 11 ottobre 2014

Ridi che ti passa

Se è vero che "risus abundant in ore stultorum", ho le prove che sono scema fin dai tempi dei dinosauri e che il trascorrere degli anni non ha migliorato la situazione.
A suon di guardarmi in fotografia (fino a qualche anno fa non si usava) mi è ritornata in mente questa foto perché rido sempre allo stesso modo, forse dalla nascita.
Avevo sedici anni ed ero nel pieno della mia carriera di stuntman, stavo un po' buonina con il mio braccio al collo e me la ridevo.
Lo scatto è di mia sorella, sviluppo e stampa fatti in casa: che cosa affascinante era la camera oscura!
Oggi mi domanderei come si fa a ridere con una camicia del genere addosso e con quel taglio di capelli orribile perché sono diventata una feroce criticona.
Nel mio essere stolta ho imparato che se ridi ti passa per davvero, che si può essere molto felici anche con la bua, una brutta camicia e un parrucchiere di nome Attila.
La mia risata preferita è quella di gioia; certo i film di Mel Brooks sono strepitosi, ma ridere di gioia è quando ti fotografa qualcuno che ti piace e tu sorridi di gioia.
Non ti potresti sorridere così, da sola, dentro a uno smartphone, quello è mostrare i denti.
Il sorriso abbonda sulla bocca di chi è felice.


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