forse

giovedì 2 ottobre 2014

Il vuoto in piazza


Chissà cosa ho sognato da svegliarmi così seccata, delusa ed annoiata.
Più che ritornare a letto avrei voluto farmi una valigia e partire per "lontano" per farci tanto "che-ne-so". 
Non lo so se è stato un brutto sogno o l'idea di traslocare ancora e decine di cose piccole che mi molestano quei pensieri migliori che vorrei avere.
Quando c'era mia madre le dicevo che mi sento la ribellione, magari non capiva, ma essendo mia madre doveva fingere di sì.
Forse il problema non è tanto quello che sento, come sempre è tutto quello che non sento, quello che non vedo, quello che dovrebbe essere e vorrei fosse.
La verità è tutto il mio disagio che rimbalza in una specie di vuoto insonorizzato da emozioni, la solida terra sotto i piedi che mi ricorda il fango e litri di buon senso come purga: non voglio più passare neanche un'ora facendo le prove generali della morte.
Oggi mi sento la ribellione, una specie di caramella di traverso nella gola, il vapore del tè sulle lenti da vista o un capello tra la pelle e il maglione un fastidio piccolo e insopportabile che nessuno vede, ma lo so io.
Ho la ribellione che preferirei odiare, piuttosto di tutta quest'assurda indifferenza trasparente.
... è strano tutto questo baccano con le piazze deserte.



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