forse

venerdì 10 ottobre 2014

il cuore a Genova

immagine TODAY.IT
Tutti ad agitarsi per l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e invece... la tedesca Thyssenkrupp consegna 527 lettere di licenziamento: toh.
Non mi sembra che legalizzare le porcate (passatemi il termine) assomigli a qualche soluzione... come depenalizzare il falso in bilancio e poi fare strane leggi contro il "femminicidio" come se femmina non fosse esattamente persona.
Certe volte, conversando con gli amici, ce lo domandiamo quali potrebbero essere delle soluzioni, ma è un brancolare nel buio, un assurdo parlare a vanvera come i vecchietti al bar.
Quale problema è mai stato risolto senza i dati reali?
Ho l'impressione che nemmeno Matteo conosca o riconosca il male, è come spostare i mobili di casa per farla sembrare più grande, ma i metri quelli restano.
Sto guardando le notizie da Genova e sono arrabbiata... dopo aprono le inchieste, ma è possibile che non si riescano a prevenire queste cose?
Vado a ripassarmi un po' di anatomia, non capisco se mi girano le scatole o se ho il cuore spezzato.

13 commenti:

Patricia Moll ha detto...

E siamo di nuovo d'accordo, Adri, Su tutto!
Chiudono la stalla quando ormai i buoi soo scappati... e scusami il paragone nnon proprio dantesco.

Patricia Moll ha detto...

Tagliato i capelli?????

Adriana ha detto...

Cao Patricia! <3
spero che un giorno saremo d'accordo su qualcosa di bellissimo che ancora deve accadere... teniamo duro :)
sì, volevo darci un taglio e ho cominciato da me

Patricia Moll ha detto...

Sì Adriana, incrociamo le dita.... :))))

dario ha detto...

Mh.... davvero il termine "femminicidio" e' discriminante?

Adriana ha detto...

secondo me: sì, mi ricorda il "delitto d'onore" previsto dai nostri codici fino agli anni '60. Le donne e gli uomini sono persone, esseri appartenenti alla razza umana e l'aggravante del vincolo di parentela era pure già prevista, come l'arresto in flagranza di reato... insomma è stata una burla come il carcere a vita che non sconta nessuno e la castrazione chimica che è solo una teoria.
Io non approvo il carcere come punizione, penso che i criminali andrebbero "rieducati" e questo concetto vagamente più ampio potrebbe includere varie forme di prevenzione dei reati. Aspettare che uccidano e vengano condannati dopo anni è una cavolata.

Patricia Moll ha detto...

Femminicidio... uxorcidio.... chiamiamoli come vogliamo tanto per distinguere se è stata uccisa una donna qualunque o la moglie. Omicidi sono e restano.
Che alcuni siano più efferati di altri... con motivazioni più...come dire? la parola che mi viene in mente è parolaccia... str..,.e d'accordo ma qui deve inntervennire il Codice Penale e stabilire le pene giuste. Però... però tutti omicidi sono! Il reato è lo stesso: credersi Dio e privare della vita un altro essere umano

dario ha detto...

Mah.... a me quel nome "femminicidio" non evoca nessun delitto d'onore. Mi sembra una parola abbastanza moderna, soprattutto perche' per creare il neologismo hanno utilizzato l'italiano, non il greco o il latino (come nel caso di uxoricidio, che significa la stessa cosa - "uxor" vuol dire moglie o femmina).
Pero' e' solo una parola. Possiamo anche cambiarla. Chi se ne frega!. Un po' mi dispiace quando l'italiano e' usato impropriamente, ma se si tratta di un neologismo le radici culturali storiche non ci sono.

Secondo me parole come "pedofilia" (che, per altro, significa, letteralmente, attrazione verso i bambini, il che mi pare affatto cosa negativa - un po' come se pensassimo che un antropofilo e' uno che vuole fare violenza sessuale su l'Uomo), giuste o sbagliate etimologicamente, sono utili perche' evocano concetti. Se evocano il concetto sbagliato allora cambiamole!

Se invece stiamo discutendo sui significati e non sulle forme, allora non vedo perche' non ci piace il concetto secondo cui chi e' particolarmente preso di mira da un tipo di delitto non debba essere particolarmente protetto contro di esso.
I bambini devono essere messi in guardia contro i pedofili. Gli adulti no. Anche se i pedofili, a loro volta, possono anche essere rapinatori di banca. Non e' che perche' un pedofilo puo' essere un rapinatore di banca dobbiamo proteggere le banche contro i pedofili, no?

Un assassino e' un assassino, ed essere una vittima di un assassino e' scocciante, qualunque sia la propria eta' o il proprio genere. Ma, francamente, io non penso saro' mai ucciso da un fidanzato a cui do' un due di picche. Anche tu, spero, ma ammetterai che la probabilita' che succeda a te e' enormemente maggiore di quella che capiti a me. Di conseguenza penso sia giusto che tu sia protetta contro questo crimine piu' di quanto lo sia io.
Poi, magari, alla fine, un femminicida finisce per ammazzare me perche' si incazza che gli ho tagliato la strada nella coda per la cassa del supermercato, ma, che vuoi, mica possiamo fasciarci la testa prima di spaccarcela!

Sono d'accordo con te sul significato rieducativo della pena (gia' "pena" e' una parola usata impropriamente...). Ma purtroppo non funziona, ad oggi, cosi'. Quindi cominciamo a tamponare l'emergenza allontanando la societa' da chi sembra piuttosto predisposto a fare violenza sui membri della societa'. Per esempio, un uomo che minaccia una donna deve essere allontanato da quella donna mica che poi metta in pratica quella violenza. Anche una donna che minaccia un uomo lo dovrebbe essere. Ma siccome la categoria mi pare sia pressoche' inesistente, direi che possiamo bellamente ignorarla.

Infine penso che il problema sia culturale. E pero' francamente su questo non so cosa farci.
In qualche post in passato dicevi che noi ometti dovremmo convincere i nostri amici della birra a non fare violenza sulle donne. Ma io non ho amici che fanno violenza sulle donne, ne' che minacciano di farne. Se dovessi averne uno, credo che gli parlerei, e poi credo che, siccome parlargli non funziona, lo denuncerei. E comunque cesserebbe di essere amico mio. Piu' di questo non so che fare. Ma non credo che basti.
La radicata opinione che la donna sia proprieta' sottomessa dell'uomo e' un fatto che trascende l'amicizia della birra. L'educazione alla parita' di genere dovrebbe partire dall'infanzia, a scuola. E soprattutto dai genitori

Adriana ha detto...

Buon giorno Dario e grazie :)

dario ha detto...

:-) troppo logorroico eh? E' che mi disegnano cosi'!

Adriana ha detto...

preciso e profondo, lo apprezzo: meglio usare molte parole che lasciare spazio alle interpretazioni arbitrarie, non sei logorroico, sai farti capire.
Ti disegnano bene :-)

dario ha detto...

Adriana.
In QUESTO post parlo di un episodio che mi ha fregato.

Piglio per il culo Berlusconi perche' e' piccolo, e lo chiamo "nano". Poi pero' vengo direttamente redarguito dalla mamma di un bambino affetto da Acondroplasia (nanismo), che per altro e' mia cugina, che mi fa notare che utilizzare la parola "nano" per offendere Berlusconi non offende solo Berlusconi, ma anche i nani. Da quel momento me ne sono ben guardato.
La parola "frocio" per esempio e' dispregiativa, come la parola "negro". Naturalmente il fatto che sia dispregiativa e' un fatto culturale radicato. Credo che gia' la mia generazione non usi piu' il termine "negro" perche' non "politically correct". Ma frocio si'. "Ao', ma sei frocio?!?".
Questo non offende l'omosessuale perche' e' usata l'omosessualita' a paragone, ma perche' si presuppone che l'omosessualita' sia un fatto negativo.

Ora, sul femminicidio, mi viene in mente la pubblicita' progresso che gira in questo periodo, che mostra l'affissione di manifesti con il ritratto di donne e un fumetto incompleto. Questi manifesti vengono completati con frasi discriminatorie nei confronti della donna. Ed e' questo l'atteggiamento che sta alla base della discriminazione di genere.

Eppure non posso fare a meno di paragonare Berlusconi ad un nano, almeno nella mia mente, tutte le volte che lo vedo.
Una nuova collega donna? La prima cosa che faccio e' squadrarla per vedere se e' carina, e nel caso mi butto a corteggiarla un po' (con scarsi risultati, in genere).
Atteggiamento diverso se si tratta di un uomo, nel qual caso sono molto piu' interessato alle sue qualita' professionali.

Ora, lo so che e' sbagliato. E cerco di correggere il mio comportamento. Ma dentro di me lo so benissimo che non posso estirpare completamente questa cosa.

Direi che noi siamo perduti. Bisogna puntare sulle prossime generazioni.

Sto dicendo cazzate?!?

Adriana ha detto...

Le normale pulsioni sessuali verso gli altri/e non sono un crimine, sono - appunto: normali, probabilmente anche la nuova arrivata si rivolgerà ai colleghi-maschi con una voce leggermente più acuta che non alle colleghe.
Non mi sembra che snaturare la razza umana sia una soluzione, credo che l'essere intelligenti serve a distinguere quello che si può fare da quello che no, dentro di noi abbiamo il diritto di provare qualunque cosa... sapessi quanti omicidi ho commesso nel mio mondo immaginario )))

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