forse

lunedì 6 ottobre 2014

Fammi così

C'è Bora, è irrimediabilmente autunno e ho fatto troppo tardi per farmi analizzare il sangue e troppo presto per andare a farmi tagliare i capelli.
Il capello lungo è un punto di arrivo. 
Quando mi si bloccano sullo schienale delle sedie di solito, è un po' che "taglio" tutto quello che mi capita, ma l'biettivo sono questi capelli sempre davanti agli occhi: non li sopporto più.
Tre anni fa ho sofferto quando Geni l'assassino mi lasciò le orecchie scoperte in pieno inverno, portai la sciarpa fino a giugno e scrissi il suo nome sul libro nero dei parrucchieri... Eppure devo riconoscere che con quel taglio netto (sarà superstizione) le cose migliorarono per me.
Questo continuo accorciare e regolare non mi diverte più: li taglio corti, non quanto fece Geni, li viglio come due anni fa, in questa foto qui mi piaccio proprio.
Potrò dormire quaranta minuti di più ogni mattina e smetterò di fare tardi, userò le collane che non mi rimarranno impigliate a vita nella chioma è la dannata Bora non avrà niente da spettinare.
Sarò pazza, ma se li avessi bianchi li terrei bianchi, conferisce quel tocco alieno che adoro, ma per una di quelle fortune genetiche piuttosto rare: mia madre a 80 anni aveva tutti i capelli neri e zero rughe... e li portava corti.
Se li decoloro diventano arancioni, quel colore terribile che definisco "rosso menopausa": giammai!
Tra poche ore sarò dalla mia nuova parrucchiera a mostrarle questa foto dallo smartphone e dirle: "fammi così".

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