forse

giovedì 24 aprile 2014

Pochi passi

Adesso andatevelo a leggere questo libro.
Ne ho già un altro nel forno e una marea di cose che vorrei raccontare, tante storie di quando correvo e bevevo la pioggia, le storie del mondo diverso quando riesce ad attraversarmi.
Il pittore mi ha chiesto dell'angoscia della "tela bianca", se è la stessa che provi davanti al foglio bianco... quel bianco dove vogliamo spalmare cose che escono dall'anima.
Angoscia di dividere con altri o spiegare qualcosa che abbiamo visto solamente noi, l'angoscia di essere soli, il bisogno di sentirsi dire "sì, lo vedo anch'io".
Di notte cambia tutto: un'amico ha apprezzato la poesia del paesaggio, guardando l'osteria sotto casa vuota e silenziosa.
Ha immaginato quel posticino romantico pieno di gente a modo che pasteggia all'aperto, sotto la pergola con le piante e le tovaglie a scacchi... magari!
Gli ho dovuto spiegare come stanno le cose, ma l'ho subito consolato spiegandogli che basta fare il giro dell'edificio per trovare proprio quello che immagina e che purtroppo non sta sotto alle mie finestre.
Siamo dannatamente inclini ad immaginare la bellezza da volerla vedere anche dove non è... ma non è mai lontana, bastano pochi passi e la voglia di trovarla per davvero.
Affezionarsi a un errore è folle, meglio ammetterlo.



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