forse

giovedì 27 marzo 2014

Mamma cattiva

Ieri sera ho fatto piangere mia figlia. 
Sono completamente priva del dono della diplomazia, non so dire le cose girandoci attorno, edulcorare le parole: sono un macello e parlo crudo... è che detesto essere fraintesa.
Lei stava in bilico sull'orlo del dolore, quei dolori che non ci vogliono i cerotti, le pastiglie e nemmeno i bacetti della mamma. Quel dolore insopportabile del vuoto che lasciano gli amori finiti come quando si ripulisce il barattolo della Nutella con il dito.
Gli amori non finiscono mai improvvisamente, alla fine si soffre per l'inutile agonia, per le domenica-che-si-fa, per tutte le abitudini deleterie quanto il vizio del fumo, si soffre perché va così e nessuna felicità ritorna indietro.
L'amore che non ha saputo vivere lascia un dolore simile a uno sconcerto, fa sentire la solitudine come un imbroglio da dentro agli altri occhi... perché nessuno vuole un amore qualunque: quello sì che era speciale!
Mi è bastato dire il nome del bastardo per farla piangere: bella stronza pure io.
Lei non mi crede, non mi sarei creduta neanche io, ma le lacrime finiscono.
Quando le lacrime sono finite il dolore si spegne, si ritorna a sorridere.
Nessuno riuscirebbe a immaginare quanto ho desiderato fare a pezzi quel tale con le mie stesse mani, strapparlo come un giornale vecchio, vuotarlo nel lavandino come la minestra andata a male: mia figlia quando piange mi rende una potenziale assassina.
Ieri sera ho rubato alcune lacrime non mie, l'ho fatta piangere, s'è arrabbiata e mi ha detto di tutto a gran ragione.
Avrebbe pianto in ogni caso, lo sapevamo entrambe, la mia grande colpa è che proprio non lo so riparare quel giocattolo, al negozio sono finiti e il libro di quella favola s'è perduto. Non sono più la mamma onnipotente, posso solo abbracciarla e darle un fazzoletto per il naso.
Lei non mi crede, ma ha un mare di felicità per le sua strada.

6 commenti:

Franco Wendler ha detto...

A volte, è necessario "forzare". Un forzare che è prerogativa delle mamme; i padri non lo sanno fare, non lo sapevi?

Patricia Moll ha detto...

Cara Adriana, duro far la mamma eh??? In certi momenti poi è ancora peggio!
Noi che abbiamo più anni e quindi più esperienza di vita sappiamo come andranno a finire le cose. Le nostre figlie devono ancora imparare. E lo faranno... lo stanno già facendo, giorno dopo giorno.
Noi non siamo onnipotenti. Siamo esseri umani come loro solo che... abbiamo vssuto un po' di più. Ecco lì! Lo capiranno? Certo!| Eccome! Col tempo però... intanto lasciamole piangere un poco e poi scrolliamolo. E' il nostro dovere di vere loro innamorate! Perchènoi mamme lo siamo in modo particolare dei figli. O no?
Ciao carissima

Adriana ha detto...

Carissima Patricia, se l'essere madre fosse un virus influenzale, direi che abbiamo contratto lo stesso ceppo :D
Grazie per come sai capire e sentire... è così, siamo le loro vere innamorate.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Le lacrime finiscono e tua figlia ti ringrazierà....

Patricia Moll ha detto...

Sai, Adri, loro ci considerano un po' rompiscatole a volte .Anche se cerchiamo di non far pesare loro le nostre paure, i dubbi che possiamo avere su... che ne so... certi amici, le uscite, i ritorni a tarda ora. Capiranno quando saranno dall'altra parte della barricata. Ma non illudiamoci! Non ci daranno mai la soddisfazione di dirci avevi ragione!
Ciao un abbraccio

Adriana ha detto...

Beh, intanto la soddisfazione di vederla dall'altra parte della barricata mi basterebbe.... sei forte Patricia,
Ce le danno le soddisfazioni, ce le danno eccome!
Un abbraccio anche a te :-*

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