forse

mercoledì 26 marzo 2014

Astrazioni

Oggi sono arrabbiata.
Ho scritto e cancellato questo post un mucchio di volte.
La media delle giornate storte si difende da gioie e successi più o meno significativi.
Ieri ero sul giornale e non ho nemmeno dovuto rapinare una banca o passeggiare sul cornicione del municipio.
Ho scritto un libro, ho contribuito a confermare la statistica che vede Trieste patria di artisti e geniali personaggi, più di ogni altra città.
Voglio trascorrere del tempo senza badarci, senza guardare calendari ed orologi, senza saperne nulla. Libera di far durare il tempo quanto voglio: mille anni per scordare ogni cosa e pochi istanti per sentire ancora il sapore di quel caffè pieno di zucchero ed emozione.
Voglio infischiarmene di chi-dice-cosa e quando, non sapere la misura o per quanto, abolire le q dall'alfabeto... voglio avere delle domande nuove, tante domande da stordirmi.
Ho notato quanto sia stranamente dispari questo mondo, ha troppe risposte, rispetto alle domande.
A pensarci bene, anche il rispetto mi appare anche più astratto dell'amore.
Certamente è qualcosa di astratto questo senso di peso nel torace.

... ah, l'articolo... è qui 



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