forse

lunedì 20 gennaio 2014

Limoni neri

Il primo fidanzato l'ho scelto con dei criteri assolutamente scriteriati: dovevo presentarlo a casa per ottenere orari di rientro elastici, io frequentavo gente con i capelli lunghi che mio padre chiamava "lazzaroni" (non i biscotti).
Aveva solo vent'anni e mi sembrava un vecchio, s'era già diplomato, lavorava, si vestiva con la cravatta e possedeva un'automobile senza neanche un'ammaccatura.
Era una specie di Anthony Dinozzo, fissato con il cinema e con l'abbigliamento ricercato. Quando mi aspettava fuori dalla scuola mi dicevano "c'è tuo padre"... sciocche, mio padre aveva un'automobile molto più bella.
Quando parlava di situazioni antipatiche diceva: "... e verrà il giorno dei limoni neri!", questa frase per me non significava niente, ma il tono era di qualcosa di vendicativo, una specie di giudizio universale tra mafiosi.
In effetti esiste un film del 1970 dal titolo "e venne il giorno dei limoni neri": non si può guardare di quanto è noioso, ma si tratta di vendette tra mafiosi... che fantasia malata.
L'altro giorno Berlusconi è andato a parlare con Renzi, mentre leggevo la notizia mi è partito uno spyware nel cervello con la scritta: "...il giorno dei limoni neri".

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