forse

mercoledì 4 dicembre 2013

Parlare strano

Lo so che spesso non si capisce bene cosa dico, sarà la mia discendenza aliena, però sono molte di più le volte che sono io a non capire, proprio niente.
Questo sentirmi scema, lo ammetto, è confortante: una scema ogni tante migliaia di persone è meglio di migliaia di scemi attorno a una persona.
Ebbene è accaduto un fatto eccezionale.
In una di quelle brevi conversazioni del tutto casuali, a voce bassa, quasi tra me e me, ho menzionato una frase di un libro che credevo di aver letto solamente io.
Sorprendendomi come una fitta nevicata a luglio, l'uomo che nemmeno sapevo chi fosse, ha finito la mia frase sorridendo: accipicchia!
La conversazione casuale s'è trasformata in un evento, di quelli rari dall'atmosfera vagamente post atomica, sembrava il sequel di Fahrenheit 451.
Ho avuto altro da fare, però mi torna in mente: voglio parlarci ancora.




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